Gli annientatori

Il nuovo libro di Gianluca Morozzi

Nel 2018

Alcune cose che vorrei fare

I dischi più belli del 2017

Alvvays, Grandaddy, etcetc

Buon compleanno, Tilduccy

Tutto è iniziato in modo abbastanza normale...

Sapori Solari

Cose buonissime dietro casa

26 settembre 2017

La mia bici

Stasera porterò la mia amata Chesini da Alessandra di La Fuga Bike.
Entrerà così:


Dovrebbe uscire più o meno così:



21 settembre 2017

Per gli amanti del vino ma anche per i simpatizzanti del vino

Qualche sera fa ho avuto il piacere di essere invitato in piazza Ambrosoli 3 (una zona piena di palazzi notevolissimi) per l'inaugurazione non ufficiale del Vinaccio, una "nuova" enoteca milanese.
Uso le virgolette perché in realtà si tratta della seconda sede (la prima è sui Navigli) di un'espansione che, a sentire i soci fondatori, dovrebbe portare il loro brand e il loro duro lavoro in ogni quartiere di Milano e poi chissà dove...

Della serata ricordo soprattutto quattro cose: i vini molto buoni, l'ottima compagnia (ciao Francesca, Francesca, Laura, AlessandroMarco, Delia!), tutti i racconti della ciurma del Vinaccio e la carnazza della cena.

Ma torniamo un attimo al progetto di conquista di Milano.
Meglio: dei quartieri di Milano, perché il Vinaccio si presenta proprio come enoteca di quartiere.
Il posto perfetto se vuoi recuperare al volo una bottiglia da portare a cena ma anche se vuoi fermarti a bere qualcosa, magari facendoti suggerire la bottiglia giusta da Alessandra e Oscar, le colonne portanti del progetto. Non il classico posto ultrafighetto ma un locale molto semplice, luminoso e accogliente dove anche un ignorante in materia come il sottoscritto (so bere, ma non so bere) riesce a sentirsi a proprio agio tra tutte quelle bottiglie.

Quando dico che il posto non è fighetto non dovete pensare alla bettola un po' zozza consigliata però da decine e decine di camionisti: siamo pur sempre a Milano e tutto è curato nel minimo dettaglio.
Un esempio: la legenda sul muro, con la classificazione dei vini in vendita. Facilissimo: quattro giudizi sui vini, dati dagli stessi proprietari. Perché son loro i primi che vengono colpiti dai vini che cercano meticolosamente tra le migliaia di cantine italiane, poi assaggiano e quindi decidono di portare in negozio.
Quella sera ho chiesto due straordinari e un senza parole. Prima di cena, intendo.


Se uno poi non vuol farsi la sbatta di andare in piazza Ambrosoli (magari è un casino parcheggiare? Magari piove? Magari la pigrizia? Magari abita a Lambrate o a Parma?), i vini si possono acquistare anche tramite l'e-commerce che è stato lanciato in contemporanea a questa nuova apertura. Mi dicono (notizia solo per i milanesi) che, ordinando al mattino, per cena avrete a casa vostra un ottimo, un buono, ma pure uno straordinario o un senza parole. Se vi interessa un 10% di sconto usate pure il codice promo dietnam (esatto: il mio stesso nick! Pazzesco).

Tornando alla serata, l'impatto con l'enoteca è stato sicuramente positivo, anche perché mi piace molto quando qualcuno mi invita a qualche evento e poi mi trovo davanti una persona simpatica, divertente e con mille cose da raccontare. Non è una cosa così scontata. 
L'highlight dell'aperitivo è stato sicuramente Oscar che a un certo punto mi fa "Te sì veneto, eh?"
(Dopo un bicchiere di vino ogni mio tentativo di non far sentire troppo la cadenza fallisce, mi sembra evidente)
"Ostia sì, anca tì?"
"Eh, so' de Castelfranco"
"Ah che belo sentir un poco de dialetto, anca se 'l vostro insomma..."
"L'è più elegante"
"Eh oddio, non me par proprio elegante..."

La seconda parte della serata invece s'è svolta nella cantina privata di un noto ristorante in zona Navigli, dove il team del Vinaccio si ritrova due volte al mese per provare i nuovi vini, promuoverli o bocciarli. 


Non siamo stati usati come cavie per nuove candidature alla messa in vendita, ma siamo stati invece viziati e coccolati non solo con altro (sempre ottimo) vino, ma pure con dei pici al cinghiale, una quantità di antipasti che non son nemmeno riuscito a fotografare causa bontà e la carnazza citata all'inizio di questo post, che invece ho documentato perché come avrei potuto non fotografare uno spettacolo simile?

Un post condiviso da Massimo (@dietnam) in data:


Ma veniamo alla cosa più importante: questa era solo l'inaugurazione "finta" per pochi intimi, quella ufficiale sarà venerdì 22 settembre, sempre in piazza Ambrosoli 3.

Fossi in voi e fossi in zona, un giretto ce lo farei.


- Post realizzato in collaborazione con Il Vinaccio - 

20 settembre 2017

Il nuovo disco dei Canadians

Lo abbiamo registrato due anni fa, doveva uscire a settembre 2015.
Non è mai uscito.
Due anni per decidere dove mixarlo e come mixarlo.
Abbiamo deciso due mesi fa.
Lo abbiamo mixato nelle ultime settimane.
È stata un'impresa e abbiamo stabilito nuovi record di bestemmie.
Record che già ci appartenevano.
Ora manca solo il mastering, ma già abbiamo deciso dove farlo.
E sicuramente lo faremo prima di fine ottobre.
Quindi ecco: tecnicamente il nuovo disco dei Canadians sarà pronto a fine ottobre, però credo ve lo faremo ascoltare un po' dopo.
Forse non traspare da queste parole, ma ne sono felicissimo: è un disco che mi piace tantissimo.

Spero piacerà anche a voi 😉

Qui intanto potete ascoltare un nostro ep acustico che abbiamo pubblicato nel 2009 in qualche centinaio di copie, bruciate subito. Ah, i bei tempi in cui vendevamo tanti dischi!


5 settembre 2017

Evviva le ferie

L'estate 2017 la ricorderò a lungo perché è stata la prima con la Tilda.
Quindi anche la prima volta al mare con la Tilda, il primo tuffo in piscina della Tilda, la prima spa della Tilda, il primo viaggio lungo in autostrada della Tilda, il primo (e il secondo) matrimonio della Tilda e tante altre prime volte.

Quando è stato il momento di decidere dove andare in ferie avevamo una sola cosa in mente: andare in un posto bello, ma che fosse anche non troppo lontano e che avesse tutti i comfort.
La scelta è caduta su Numana, posto dove ho trascorso alcune delle estati più belle della mia vita fin dai primi anni 90. Non è dietro l'angolo, ma ho comprato una macchina nuova comodissima proprio per questo genere di viaggi.

"C'è la spiaggia ma non è proprio di sabbia, son più sassetti che sì, si attaccano ai piedi pure loro, ma ci vuole un attimo a sbatterli via"
"Ma la Tilda li mangerà"
"Vabbe', magari cercheremo di impedirglielo"
"Ok prenota"

Eh, prenota...
Dopo aver controllato seimila hotel, ho deciso che, per una volta (l'unica volta in tutta la mia vita, ne sono certo), avrei scelto l'hotel senza badare al prezzo, ma solo guardando le foto e leggendo più commenti possibili (e io odio Tripadvisor).
D'ora in avanti dovrei fare sempre così.

Insomma: alla fine siamo stati all'Hotel Giardino ed è stato bellissimo.
Talmente bello che vorremmo già tornarci.
Abbiamo addirittura pronunciato frasi folli come "magari si potrebbe fare anche una settimana con i nonni".
Estate 2018, noi ci stiamo già preparando, eh!

Qui un paio di scatti del posto preferito della Tilda: la piscina.



La nostra giornata tipo era abbastanza semplice: sveglia, colazione, poi o giretto al mare (l'hotel è in collina, ma ogni 10 minuti c'è una navetta che in 4 minuti ti porta in spiaggia) o mattinata nella spa (perché al mattino potevano accedere anche i bambini, Tilda inclusa), poi pranzo in hotel (sì, abbiamo fatto mezza pensione, credo non succedesse dal 1988 per me), poi pisolino eterno (io e Tilda, ma tipo fino alle sei a volte), poi piscina, poi cena da qualche parte nei dintorni (c'è tutto vicinissimo: Numana a 1 minuto d'auto, Sirolo a meno di 5 minuti, Castelfidardo, Loreto, Recanati poco più in là), poi nuovamente a letto, e avanti così.

Incredibile a dirsi, ma è stata la vacanza più rilassante degli ultimi anni: zero sbattimenti (in hotel c'era davvero tutto il necessario per trascorrere le giornate in totale relax e le ore passate nella spa con la Tilda, sempre nella piscina con l'acqua calda, son state forse le mie preferite. Nota di merito per la cucina: non solo abbiamo sempre mangiato da dio, ma in otto giorni non abbiamo mai mangiato due cose uguali. Prossima volta pensione completa e benvenuta vecchiaia!), ogni sera decidevamo sul momento dove andare a cenare, e poi tutte le classiche cose da famigliola felice alla prima vacanza, come le passeggiate in mezzo ai banchetti nei paesini, le foto nei punti panoramici, le bestemmie per trovare parcheggio a Numana nel weekend. 
E poi dai: ci siamo trovati anche con Mist (l'altro colpevole della diffusione dei Chuck Norris Facts in Italia) e le sue splendide donne a mangiare granseole gigantesche (lui) e a lamentarci dell'assenza dell'aria condizionata in quasi tutti i ristoranti della zona (in hotel c'era, altrimenti non sarei sopravvissuto per scriverne), non poteva non essere una vacanza perfetta!
(E pure con Yoshi+Elisa+Noah+Bets+Stefano, ed è stato molto bello, anche perché Elisa-Facciadacastagna non la vedevo da un secolo!)

E la Tilda? (Sì, mi piace mettere l'articolo davanti al nome di mia figlia)
Bravissima: ha imparato a tuffarsi in un modo super comico; ha deciso che la piscina con l'acqua fredda è bella ma quella con l'acqua calda è più bella; ha amato il passato di verdure che la signora dell'hotel le preparava con tantissimo amore (e ogni giorno passava a chiederle se le piacesse: le piaceva di brutto); ha ricambiato tutto questo amore innamorandosi di un cameriere; ha capito che dormire dalle 22 alle 8 e dalle 14 alle 18 rende felicissimi anche i genitori. Noi abbiamo capito che, con la cuffia da piscina, fa molto ridere.

Numana, grazie per tutto il pesce (soprattutto fritto). Credo proprio che ci rivedremo presto (sperando di trovare sempre la stessa camera all'Hotel Giardino. La 94, se non ricordo male).