O, semplificando, i 10 dischi che ho ascoltato di più nel 2017 perché son quelli che mi son piaciuti di più.
Gli annientatori
Il nuovo libro di Gianluca Morozzi
Nel 2018
Alcune cose che vorrei fare
I dischi più belli del 2017
Alvvays, Grandaddy, etcetc
Buon compleanno, Tilduccy
Tutto è iniziato in modo abbastanza normale...
Sapori Solari
Cose buonissime dietro casa
28 dicembre 2017
29 novembre 2017
Buon compleanno, Tilduccy
Oggi la nostra bimba compie un anno.
Tutto è iniziato in modo abbastanza normale: dopo 30 ore abbondanti di travaglio finalmente Tilda decide di farsi vedere, l'ostetrica la prende, guarda me e mi fa "senta padre, tagliamo noi il cordone ombelicale perché ha bevuto un po' e dobbiamo farle sputare il liquido".
Io le dico una roba tipo "ah ma guardi, si figuri, non c'è alcun problema, non è che tagliare il cordone ombelicale fosse esattamente la cosa più importante di tutte, preferisco le infiliate in gola quel tubicino lunghissimo per farle sputazzare il liquido che ha ingurgitato, io eventualmente verrò un altro giorno a tagliare altri cordoni, ma per oggi, davvero, va benissimo così".
Quindi poi esco assieme all'infermiera e alla Tilda, andiamo nella stanza a fianco, dove le infilano un paio di volte questo tubo infinito in gola, tossisce, sputazza e nel giro di un minuto è tutto ok. Guardo l'infermiera lavare la bimba, pesarla, misurarla, poi la controlla tutta, io sono in ansia perché non ho mai visto una bambina così piccola, mi sembra abbia tutte le cose al posto giusto, le conto anche le dita per sicurezza. Mi sembra bellissima, però ha la testa allungatissima (non tanto: diciamo tipo la regina madre di Alien), ma non dico nulla. Poi l'infermiera mi fa "eh, ha il piedino un po' storto, vede?", io guardo e mi sembra esattamente identico all'altro. "Probabilmente era in una posizione strana e si è piegato, dobbiamo chiamare l'ortopedico". A me continua a sembrare normale ma colgo la palla al balzo e le chiedo "ma la testa?"
"Ah, vedrà che già nel giro di qualche ora tornerà normale".
Bene dai, niente regina madre di Alien in giro per casa.
E l'ortopedico dice che il piede sta benone. Tutto ok.
Quindi la infagottano per bene, la avvolgono in una copertina rosa e me la mettono in braccio.
È leggerissima, piccina, buffa, tranquilla.
Usciamo e torniamo dalla Vale.
Mi siedo, la Vale mi guarda e mi chiede qualcosa tipo "com'è?" e le dico "è bellissima".
Dopo qualche minuto inizia un pochino a lamentarsi, allora le canticchio la canzoncina scema che le abbiamo cantato per mesi mentre era nella pancia. Si calma immediatamente.
Che bellezza. Speriamo sia sempre così: lei si lamenta, frigna, io le canto "tilduccy, tilduccy, nanananananananananna" (spoiler: ovviamente non ha funzionato per sempre, ma solo per le prime due settimane. Poi la canzoncina è stata sostituita da Space Oddity, che ha fatto il suo ottimo lavoro per un paio di mesi abbondanti. Grazie, David).
Quando finiscono di sistemare la Vale gliela metto finalmente tra le braccia e scatto la primissima foto della Tilda assieme alla mamma, che poi giro a nonni e zii assieme alle info fondamentali: Tilda è nata alle 20:24 ed è bellissima.
Quello che è successo nei giorni successivi non lo scrivo perché l'ha già scritto la Vale, e si sa che la Vale scrive molto meglio di me (e anche di te, fidati).
Però ecco: sono padre da un anno e ogni giorno non vedo l'ora di arrivare a casa per dare i bacetti sul collo e sulla guancia alla Tilda, che ride sempre tantissimo perché la barba le fa il solletico e perché secondo me mi considera un po' il suo giullare di fiducia.
Il mio piccolo amore morbidoso :)
Tutto è iniziato in modo abbastanza normale: dopo 30 ore abbondanti di travaglio finalmente Tilda decide di farsi vedere, l'ostetrica la prende, guarda me e mi fa "senta padre, tagliamo noi il cordone ombelicale perché ha bevuto un po' e dobbiamo farle sputare il liquido".
Io le dico una roba tipo "ah ma guardi, si figuri, non c'è alcun problema, non è che tagliare il cordone ombelicale fosse esattamente la cosa più importante di tutte, preferisco le infiliate in gola quel tubicino lunghissimo per farle sputazzare il liquido che ha ingurgitato, io eventualmente verrò un altro giorno a tagliare altri cordoni, ma per oggi, davvero, va benissimo così".
Quindi poi esco assieme all'infermiera e alla Tilda, andiamo nella stanza a fianco, dove le infilano un paio di volte questo tubo infinito in gola, tossisce, sputazza e nel giro di un minuto è tutto ok. Guardo l'infermiera lavare la bimba, pesarla, misurarla, poi la controlla tutta, io sono in ansia perché non ho mai visto una bambina così piccola, mi sembra abbia tutte le cose al posto giusto, le conto anche le dita per sicurezza. Mi sembra bellissima, però ha la testa allungatissima (non tanto: diciamo tipo la regina madre di Alien), ma non dico nulla. Poi l'infermiera mi fa "eh, ha il piedino un po' storto, vede?", io guardo e mi sembra esattamente identico all'altro. "Probabilmente era in una posizione strana e si è piegato, dobbiamo chiamare l'ortopedico". A me continua a sembrare normale ma colgo la palla al balzo e le chiedo "ma la testa?"
"Ah, vedrà che già nel giro di qualche ora tornerà normale".
Bene dai, niente regina madre di Alien in giro per casa.
E l'ortopedico dice che il piede sta benone. Tutto ok.
Quindi la infagottano per bene, la avvolgono in una copertina rosa e me la mettono in braccio.
È leggerissima, piccina, buffa, tranquilla.
Usciamo e torniamo dalla Vale.
Mi siedo, la Vale mi guarda e mi chiede qualcosa tipo "com'è?" e le dico "è bellissima".
Dopo qualche minuto inizia un pochino a lamentarsi, allora le canticchio la canzoncina scema che le abbiamo cantato per mesi mentre era nella pancia. Si calma immediatamente.
Che bellezza. Speriamo sia sempre così: lei si lamenta, frigna, io le canto "tilduccy, tilduccy, nanananananananananna" (spoiler: ovviamente non ha funzionato per sempre, ma solo per le prime due settimane. Poi la canzoncina è stata sostituita da Space Oddity, che ha fatto il suo ottimo lavoro per un paio di mesi abbondanti. Grazie, David).
Quando finiscono di sistemare la Vale gliela metto finalmente tra le braccia e scatto la primissima foto della Tilda assieme alla mamma, che poi giro a nonni e zii assieme alle info fondamentali: Tilda è nata alle 20:24 ed è bellissima.
Quello che è successo nei giorni successivi non lo scrivo perché l'ha già scritto la Vale, e si sa che la Vale scrive molto meglio di me (e anche di te, fidati).
Però ecco: sono padre da un anno e ogni giorno non vedo l'ora di arrivare a casa per dare i bacetti sul collo e sulla guancia alla Tilda, che ride sempre tantissimo perché la barba le fa il solletico e perché secondo me mi considera un po' il suo giullare di fiducia.
Il mio piccolo amore morbidoso :)
15 novembre 2017
Sapori Solari: cose buonissime dietro casa
Dietro casa mia, ovviamente.
Magari tu abiti a Vercelli e quindi un po' ti devi sbattere per andare a cena (o a pranzo o a merenda) da Sapori Solari, ma sappi che è facilissimo da raggiungere: pigli la M1, scendi a Bande Nere e sei arrivato.
Ma andiamo al dunque: qualche settimana fa sono stato invitato a cena in questa salumeria/ristorante (loro si definiscono "salumeria bistrot") e ne sono uscito con gli occhi a forma di tagliere.
E il locale è davvero molto bello, che male non fa.
Magari tu abiti a Vercelli e quindi un po' ti devi sbattere per andare a cena (o a pranzo o a merenda) da Sapori Solari, ma sappi che è facilissimo da raggiungere: pigli la M1, scendi a Bande Nere e sei arrivato.
Ma andiamo al dunque: qualche settimana fa sono stato invitato a cena in questa salumeria/ristorante (loro si definiscono "salumeria bistrot") e ne sono uscito con gli occhi a forma di tagliere.
Il locale è stato fondato ed è totalmente gestito da un gruppo di giovanissimi (tutti under 30, se non erro. E se c'è qualcuno over 30, dimostra comunque 24 anni al massimo), amanti del buon cibo e del buon vino. Il loro intento è molto semplice e altrettanto nobile: vogliono far scoprire ai clienti tutta una serie di prodotti normalmente difficili da reperire a Milano (ma pure a Verona o nella già citata Vercelli, se parliamo ad esempio di un carpaccio di tonno commovente proveniente da qualche zona a 1000 km abbondanti da qui).
Piccole realtà sparse in tutta la penisola che forniscono tutto quel che serve per taglieri di salumi e formaggi molto particolari. Quello nella foto precedente è un tagliere di affettati di pesce. Esatto: quella lì che sembra bresaola è bresaola di tonno (potrei ricordare male, ma di una cosa sono certo: è bresaola di pesce, e spero che quel pesce sia effettivamente il tonno, perché odio scrivere cose sbagliate). E quella che sembra porchetta? Porchetta di pesce. Giuro.
Inutile dirvi che era tutto buonissimo. E non solo questo tagliere: anche i 27 successivi che abbiamo avuto la fortuna di provare.
Insomma: i ragazzi di Sapori Solari si sbattono, girano l'Italia (isole incluse) in lungo e in largo, trovano cantine semisconosciute con vini incredibili, trovano la bresaolina (nomignolo che ha mandato tutti gli astanti in visibilio) perfetta e la carne giusta per completare il tris di tartare che tanto abbiamo amato, assaggiano mille cose e, alla fine, decidono cosa portare a Milano. Un lavoro bellissimo che ho apprezzato assai.
La ciliegina sulla torta? Le torte, tutte fatte in casa da Valentina, la ragazza che, seduta a tavola con noi, ha avuto la pazienza di rispondere a tutte le nostre domande (domandone tipo "mi ripeti che affettato è questo? Ne voglio sei chili", "non è un problema se di questo formaggio mangio anche la crosta e do un morso anche al tagliere, vero?", "ma davvero questa torta vegana l'hai fatta usando il bicarbonato?", "questa cioccolata viene direttamente dal paradiso?").
All'inizio del post ho scritto "salumeria/ristorante", perché effettivamente appena entrate la prima cosa che si nota è un banco da salumiere. E infatti nessuno vi obbliga a prenotare un tavolo: potete farvi preparare le vostre buste di affettati e formaggi e consumare tutto a casa.
Mio consiglio? Una volta prenotate anche un tavolo e fatevi raccontare la storia che c'è dietro ai taglieri e al vino che state consumando: la passione che i ragazzi mettono in tutto quello che fanno è interessante quasi (quasi!) quanto il cibo!E il locale è davvero molto bello, che male non fa.
10 novembre 2017
29 ottobre 2017
Siena sempre nel cuore
Tempo fa, per festeggiare degnamente il mio compleanno, abbiamo deciso di andare qualche giorno a Siena.
L'idea geniale è stata la seguente: non andiamo il giorno del Palio che c'è troppo casino, andiamo il giorno dopo.
Che c'è lo stesso casino, ovviamente.
Un'ora e mezza per trovare un posto auto libero.
Un'ora e mezza in cui più volte ho scritto alla Vale (che mi aspettava in hotel) "dai, divertitevi, io torno a Milano. Ricordatevi i ciaccini davanti a Nannini. Dì alla Tilda che l'ho amata tantissimo".
Tutto è bene quel che finisce bene: parcheggio trovato a due minuti dall'hotel e subito di corsa a cercare cibo.
Taglieri di affettati e formaggi e due piatti enormi di pici ci hanno dato il benvenuto in città.
Giusto il tempo di pranzare e subito di corsa in hotel perché, tra caldo e bestemmie per la ricerca del parcheggio, ero leggermente provato.
Per tutta la durata del soggiorno siamo stati ospiti dell'NH Siena, un hotel che vedevo quotidianamente nei miei primissimi soggiorni senesi, trovandosi proprio a metà strada tra la contrada dell'Istrice (mia base di partenza di ogni giretto in città e contrada per cui ho sempre tifato durante il Palio) e il centro.
La suite all'ultimo piano, dove abbiamo potuto godere del letto più comodo e grande di sempre (la foto della Tilda non permette di capire le vere dimensioni, ma vi assicuro che era infinito), ci ha permesso di assistere anche a parte dei festeggiamenti dell'Onda, visto che i contradaioli son passati più volte sotto alle nostre finestre (c'è anche da dire che, a un mese di distanza dalla vittoria, amici mi hanno riferito di gente dell'Onda ancora in giro a festeggiare come se avessero vinto il giorno prima. Che bellezza).
Cosa preferita dell'hotel (dopo il letto)? La colazione.
L'aggettivo giusto credo sia "esagerata".
C'era davvero di tutto. Ho apprezzato soprattutto l'abbondante selezione di focacce, affettati e formaggi e le seicento brioche diverse. Per i palati più raffinati (tipo il mio, insomma) c'era pure un'ampia scelta di centrifughe con le combinazioni più assurde, tipo panda e sedano, zenzero e colibrì, cocco e menta (mmm, cocco e menta... devo provarlo).
L'idea geniale è stata la seguente: non andiamo il giorno del Palio che c'è troppo casino, andiamo il giorno dopo.
Che c'è lo stesso casino, ovviamente.
Un'ora e mezza per trovare un posto auto libero.
Un'ora e mezza in cui più volte ho scritto alla Vale (che mi aspettava in hotel) "dai, divertitevi, io torno a Milano. Ricordatevi i ciaccini davanti a Nannini. Dì alla Tilda che l'ho amata tantissimo".
Tutto è bene quel che finisce bene: parcheggio trovato a due minuti dall'hotel e subito di corsa a cercare cibo.
Taglieri di affettati e formaggi e due piatti enormi di pici ci hanno dato il benvenuto in città.
Giusto il tempo di pranzare e subito di corsa in hotel perché, tra caldo e bestemmie per la ricerca del parcheggio, ero leggermente provato.
La suite all'ultimo piano, dove abbiamo potuto godere del letto più comodo e grande di sempre (la foto della Tilda non permette di capire le vere dimensioni, ma vi assicuro che era infinito), ci ha permesso di assistere anche a parte dei festeggiamenti dell'Onda, visto che i contradaioli son passati più volte sotto alle nostre finestre (c'è anche da dire che, a un mese di distanza dalla vittoria, amici mi hanno riferito di gente dell'Onda ancora in giro a festeggiare come se avessero vinto il giorno prima. Che bellezza).
L'hotel è in una posizione comodissima: non è lontano da Piazza del Campo (10 minuti a piedi, ma alla fine nessun posto è mai veramente lontano da Piazza del Campo); dietro l'angolo c'è la basilica di San Domenico con relativo belvedere per scattare le migliori foto panoramiche della città; dietro l'altro angolo o quasi c'è il consorzio agrario dove ogni volta lascio un rene per comprare tonnellate di pici, sughi, panforte e affettati vari.
Tutta questa vicinanza al centro l'abbiamo sfruttata al massimo: visto il caldo infernale durante la nostra visita, ogni occasione era buona per "andiamo a riposarci? Dai, un'oretta e poi usciamo ancora".Cosa preferita dell'hotel (dopo il letto)? La colazione.
L'aggettivo giusto credo sia "esagerata".
C'era davvero di tutto. Ho apprezzato soprattutto l'abbondante selezione di focacce, affettati e formaggi e le seicento brioche diverse. Per i palati più raffinati (tipo il mio, insomma) c'era pure un'ampia scelta di centrifughe con le combinazioni più assurde, tipo panda e sedano, zenzero e colibrì, cocco e menta (mmm, cocco e menta... devo provarlo).
Ovviamente il cibo ha avuto un ruolo da protagonista incontrastato anche al di fuori dell'hotel: non solo ciaccini, ma anche carnazza, formaggi, crostini e pici. Anche questa volta non son riuscito a mangiare una fiorentina, ma prima o poi ce la farò.
Posto consigliatissimo: il Ristorante Particolare. Lo abbiamo trovato nel modo più banale: controllando Tripadvisor o The Fork (la nostra prima scelta, il Carroccio, aveva in vetrina il cartello "Chiuso per vittoria" e chi siamo noi per opporci a tale scelta?), abbiamo prenotato (dio benedica The Fork) e ci siamo presentati vestiti come sempre, scoprendo di trovarci in un posto abbastanza pettinato.
Fortunatamente Tilda era elegantissima. E coccolatissima da tutti i camerieri.
Noi siamo stati invece coccolati da alcuni dei piatti più buoni della nostra vita.
Se passate da Siena fateci un giro, ne vale davvero la pena.
Informazione fondamentale, soprattutto se avete bimbi piccoli e li portate in giro col passeggino: alcune vie sono talmente in salita - e in discesa - che arriverete morti ma, al culmine di ogni salita, c'è quasi sempre un ristorante che potrà ripagare la vostra fatica.
Siena è sempre una delle mie cinque città italiane preferite e questa nuova visita ha solo rinforzato questa opinione.
Adesso voglio tornarci in inverno, perché i 40° di agosto son stati davvero la morte morta.
Ah, sulla strada del ritorno ci siamo fermati anche a Monteriggioni, un posto che avevo sempre visto o dalla superstrada o in Assassin's Creed 2: tappa obbligatoria, perché è oggettivamente un gioiellino medievale, ma ricordatevi di portare dei contanti, perché l'unico parcheggio potrete pagarlo solo così.
26 settembre 2017
La mia bici
Stasera porterò la mia amata Chesini da Alessandra di La Fuga Bike.
Entrerà così:
Dovrebbe uscire più o meno così:
21 settembre 2017
Per gli amanti del vino ma anche per i simpatizzanti del vino
Qualche sera fa ho avuto il piacere di essere invitato in piazza Ambrosoli 3 (una zona piena di palazzi notevolissimi) per l'inaugurazione non ufficiale del Vinaccio, una "nuova" enoteca milanese.
Uso le virgolette perché in realtà si tratta della seconda sede (la prima è sui Navigli) di un'espansione che, a sentire i soci fondatori, dovrebbe portare il loro brand e il loro duro lavoro in ogni quartiere di Milano e poi chissà dove...
Della serata ricordo soprattutto quattro cose: i vini molto buoni, l'ottima compagnia (ciao Francesca, Francesca, Laura, Alessandro, Marco, Delia!), tutti i racconti della ciurma del Vinaccio e la carnazza della cena.
Ma torniamo un attimo al progetto di conquista di Milano.
Meglio: dei quartieri di Milano, perché il Vinaccio si presenta proprio come enoteca di quartiere.
Il posto perfetto se vuoi recuperare al volo una bottiglia da portare a cena ma anche se vuoi fermarti a bere qualcosa, magari facendoti suggerire la bottiglia giusta da Alessandra e Oscar, le colonne portanti del progetto. Non il classico posto ultrafighetto ma un locale molto semplice, luminoso e accogliente dove anche un ignorante in materia come il sottoscritto (so bere, ma non so bere) riesce a sentirsi a proprio agio tra tutte quelle bottiglie.
Quando dico che il posto non è fighetto non dovete pensare alla bettola un po' zozza consigliata però da decine e decine di camionisti: siamo pur sempre a Milano e tutto è curato nel minimo dettaglio.
Un esempio: la legenda sul muro, con la classificazione dei vini in vendita. Facilissimo: quattro giudizi sui vini, dati dagli stessi proprietari. Perché son loro i primi che vengono colpiti dai vini che cercano meticolosamente tra le migliaia di cantine italiane, poi assaggiano e quindi decidono di portare in negozio.
Quella sera ho chiesto due straordinari e un senza parole. Prima di cena, intendo.
Se uno poi non vuol farsi la sbatta di andare in piazza Ambrosoli (magari è un casino parcheggiare? Magari piove? Magari la pigrizia? Magari abita a Lambrate o a Parma?), i vini si possono acquistare anche tramite l'e-commerce che è stato lanciato in contemporanea a questa nuova apertura. Mi dicono (notizia solo per i milanesi) che, ordinando al mattino, per cena avrete a casa vostra un ottimo, un buono, ma pure uno straordinario o un senza parole. Se vi interessa un 10% di sconto usate pure il codice promo dietnam (esatto: il mio stesso nick! Pazzesco).
"Ah che belo sentir un poco de dialetto, anca se 'l vostro insomma..."
"L'è più elegante"
"Eh oddio, non me par proprio elegante..."
Uso le virgolette perché in realtà si tratta della seconda sede (la prima è sui Navigli) di un'espansione che, a sentire i soci fondatori, dovrebbe portare il loro brand e il loro duro lavoro in ogni quartiere di Milano e poi chissà dove...
Della serata ricordo soprattutto quattro cose: i vini molto buoni, l'ottima compagnia (ciao Francesca, Francesca, Laura, Alessandro, Marco, Delia!), tutti i racconti della ciurma del Vinaccio e la carnazza della cena.
Ma torniamo un attimo al progetto di conquista di Milano.
Meglio: dei quartieri di Milano, perché il Vinaccio si presenta proprio come enoteca di quartiere.
Il posto perfetto se vuoi recuperare al volo una bottiglia da portare a cena ma anche se vuoi fermarti a bere qualcosa, magari facendoti suggerire la bottiglia giusta da Alessandra e Oscar, le colonne portanti del progetto. Non il classico posto ultrafighetto ma un locale molto semplice, luminoso e accogliente dove anche un ignorante in materia come il sottoscritto (so bere, ma non so bere) riesce a sentirsi a proprio agio tra tutte quelle bottiglie.
Quando dico che il posto non è fighetto non dovete pensare alla bettola un po' zozza consigliata però da decine e decine di camionisti: siamo pur sempre a Milano e tutto è curato nel minimo dettaglio.
Un esempio: la legenda sul muro, con la classificazione dei vini in vendita. Facilissimo: quattro giudizi sui vini, dati dagli stessi proprietari. Perché son loro i primi che vengono colpiti dai vini che cercano meticolosamente tra le migliaia di cantine italiane, poi assaggiano e quindi decidono di portare in negozio.
Quella sera ho chiesto due straordinari e un senza parole. Prima di cena, intendo.
Se uno poi non vuol farsi la sbatta di andare in piazza Ambrosoli (magari è un casino parcheggiare? Magari piove? Magari la pigrizia? Magari abita a Lambrate o a Parma?), i vini si possono acquistare anche tramite l'e-commerce che è stato lanciato in contemporanea a questa nuova apertura. Mi dicono (notizia solo per i milanesi) che, ordinando al mattino, per cena avrete a casa vostra un ottimo, un buono, ma pure uno straordinario o un senza parole. Se vi interessa un 10% di sconto usate pure il codice promo dietnam (esatto: il mio stesso nick! Pazzesco).
Tornando alla serata, l'impatto con l'enoteca è stato sicuramente positivo, anche perché mi piace molto quando qualcuno mi invita a qualche evento e poi mi trovo davanti una persona simpatica, divertente e con mille cose da raccontare. Non è una cosa così scontata.
L'highlight dell'aperitivo è stato sicuramente Oscar che a un certo punto mi fa "Te sì veneto, eh?"
(Dopo un bicchiere di vino ogni mio tentativo di non far sentire troppo la cadenza fallisce, mi sembra evidente)
"Ostia sì, anca tì?"
"Eh, so' de Castelfranco""Ah che belo sentir un poco de dialetto, anca se 'l vostro insomma..."
"L'è più elegante"
"Eh oddio, non me par proprio elegante..."
La seconda parte della serata invece s'è svolta nella cantina privata di un noto ristorante in zona Navigli, dove il team del Vinaccio si ritrova due volte al mese per provare i nuovi vini, promuoverli o bocciarli.
Non siamo stati usati come cavie per nuove candidature alla messa in vendita, ma siamo stati invece viziati e coccolati non solo con altro (sempre ottimo) vino, ma pure con dei pici al cinghiale, una quantità di antipasti che non son nemmeno riuscito a fotografare causa bontà e la carnazza citata all'inizio di questo post, che invece ho documentato perché come avrei potuto non fotografare uno spettacolo simile?
Un post condiviso da Massimo (@dietnam) in data:
Ma veniamo alla cosa più importante: questa era solo l'inaugurazione "finta" per pochi intimi, quella ufficiale sarà venerdì 22 settembre, sempre in piazza Ambrosoli 3.
Fossi in voi e fossi in zona, un giretto ce lo farei.
- Post realizzato in collaborazione con Il Vinaccio -
20 settembre 2017
Il nuovo disco dei Canadians
Lo abbiamo registrato due anni fa, doveva uscire a settembre 2015.
Non è mai uscito.
Due anni per decidere dove mixarlo e come mixarlo.
Abbiamo deciso due mesi fa.
Lo abbiamo mixato nelle ultime settimane.
È stata un'impresa e abbiamo stabilito nuovi record di bestemmie.
Record che già ci appartenevano.
Ora manca solo il mastering, ma già abbiamo deciso dove farlo.
E sicuramente lo faremo prima di fine ottobre.
Quindi ecco: tecnicamente il nuovo disco dei Canadians sarà pronto a fine ottobre, però credo ve lo faremo ascoltare un po' dopo.
Forse non traspare da queste parole, ma ne sono felicissimo: è un disco che mi piace tantissimo.
Spero piacerà anche a voi 😉
Qui intanto potete ascoltare un nostro ep acustico che abbiamo pubblicato nel 2009 in qualche centinaio di copie, bruciate subito. Ah, i bei tempi in cui vendevamo tanti dischi!
Non è mai uscito.
Due anni per decidere dove mixarlo e come mixarlo.
Abbiamo deciso due mesi fa.
Lo abbiamo mixato nelle ultime settimane.
È stata un'impresa e abbiamo stabilito nuovi record di bestemmie.
Record che già ci appartenevano.
Ora manca solo il mastering, ma già abbiamo deciso dove farlo.
E sicuramente lo faremo prima di fine ottobre.
Quindi ecco: tecnicamente il nuovo disco dei Canadians sarà pronto a fine ottobre, però credo ve lo faremo ascoltare un po' dopo.
Forse non traspare da queste parole, ma ne sono felicissimo: è un disco che mi piace tantissimo.
Spero piacerà anche a voi 😉
Qui intanto potete ascoltare un nostro ep acustico che abbiamo pubblicato nel 2009 in qualche centinaio di copie, bruciate subito. Ah, i bei tempi in cui vendevamo tanti dischi!
5 settembre 2017
Evviva le ferie
L'estate 2017 la ricorderò a lungo perché è stata la prima con la Tilda.
Quindi anche la prima volta al mare con la Tilda, il primo tuffo in piscina della Tilda, la prima spa della Tilda, il primo viaggio lungo in autostrada della Tilda, il primo (e il secondo) matrimonio della Tilda e tante altre prime volte.
Quando è stato il momento di decidere dove andare in ferie avevamo una sola cosa in mente: andare in un posto bello, ma che fosse anche non troppo lontano e che avesse tutti i comfort.
La scelta è caduta su Numana, posto dove ho trascorso alcune delle estati più belle della mia vita fin dai primi anni 90. Non è dietro l'angolo, ma ho comprato una macchina nuova comodissima proprio per questo genere di viaggi.
"C'è la spiaggia ma non è proprio di sabbia, son più sassetti che sì, si attaccano ai piedi pure loro, ma ci vuole un attimo a sbatterli via"
"Ma la Tilda li mangerà"
"Vabbe', magari cercheremo di impedirglielo"
"Ok prenota"
Eh, prenota...
Dopo aver controllato seimila hotel, ho deciso che, per una volta (l'unica volta in tutta la mia vita, ne sono certo), avrei scelto l'hotel senza badare al prezzo, ma solo guardando le foto e leggendo più commenti possibili (e io odio Tripadvisor).
D'ora in avanti dovrei fare sempre così.
Insomma: alla fine siamo stati all'Hotel Giardino ed è stato bellissimo.
Talmente bello che vorremmo già tornarci.
Abbiamo addirittura pronunciato frasi folli come "magari si potrebbe fare anche una settimana con i nonni".
Estate 2018, noi ci stiamo già preparando, eh!
Qui un paio di scatti del posto preferito della Tilda: la piscina.
Quindi anche la prima volta al mare con la Tilda, il primo tuffo in piscina della Tilda, la prima spa della Tilda, il primo viaggio lungo in autostrada della Tilda, il primo (e il secondo) matrimonio della Tilda e tante altre prime volte.
Quando è stato il momento di decidere dove andare in ferie avevamo una sola cosa in mente: andare in un posto bello, ma che fosse anche non troppo lontano e che avesse tutti i comfort.
La scelta è caduta su Numana, posto dove ho trascorso alcune delle estati più belle della mia vita fin dai primi anni 90. Non è dietro l'angolo, ma ho comprato una macchina nuova comodissima proprio per questo genere di viaggi.
"C'è la spiaggia ma non è proprio di sabbia, son più sassetti che sì, si attaccano ai piedi pure loro, ma ci vuole un attimo a sbatterli via"
"Ma la Tilda li mangerà"
"Vabbe', magari cercheremo di impedirglielo"
"Ok prenota"
Eh, prenota...
Dopo aver controllato seimila hotel, ho deciso che, per una volta (l'unica volta in tutta la mia vita, ne sono certo), avrei scelto l'hotel senza badare al prezzo, ma solo guardando le foto e leggendo più commenti possibili (e io odio Tripadvisor).
D'ora in avanti dovrei fare sempre così.
Insomma: alla fine siamo stati all'Hotel Giardino ed è stato bellissimo.
Talmente bello che vorremmo già tornarci.
Abbiamo addirittura pronunciato frasi folli come "magari si potrebbe fare anche una settimana con i nonni".
Estate 2018, noi ci stiamo già preparando, eh!
Qui un paio di scatti del posto preferito della Tilda: la piscina.
La nostra giornata tipo era abbastanza semplice: sveglia, colazione, poi o giretto al mare (l'hotel è in collina, ma ogni 10 minuti c'è una navetta che in 4 minuti ti porta in spiaggia) o mattinata nella spa (perché al mattino potevano accedere anche i bambini, Tilda inclusa), poi pranzo in hotel (sì, abbiamo fatto mezza pensione, credo non succedesse dal 1988 per me), poi pisolino eterno (io e Tilda, ma tipo fino alle sei a volte), poi piscina, poi cena da qualche parte nei dintorni (c'è tutto vicinissimo: Numana a 1 minuto d'auto, Sirolo a meno di 5 minuti, Castelfidardo, Loreto, Recanati poco più in là), poi nuovamente a letto, e avanti così.
Incredibile a dirsi, ma è stata la vacanza più rilassante degli ultimi anni: zero sbattimenti (in hotel c'era davvero tutto il necessario per trascorrere le giornate in totale relax e le ore passate nella spa con la Tilda, sempre nella piscina con l'acqua calda, son state forse le mie preferite. Nota di merito per la cucina: non solo abbiamo sempre mangiato da dio, ma in otto giorni non abbiamo mai mangiato due cose uguali. Prossima volta pensione completa e benvenuta vecchiaia!), ogni sera decidevamo sul momento dove andare a cenare, e poi tutte le classiche cose da famigliola felice alla prima vacanza, come le passeggiate in mezzo ai banchetti nei paesini, le foto nei punti panoramici, le bestemmie per trovare parcheggio a Numana nel weekend.
E poi dai: ci siamo trovati anche con Mist (l'altro colpevole della diffusione dei Chuck Norris Facts in Italia) e le sue splendide donne a mangiare granseole gigantesche (lui) e a lamentarci dell'assenza dell'aria condizionata in quasi tutti i ristoranti della zona (in hotel c'era, altrimenti non sarei sopravvissuto per scriverne), non poteva non essere una vacanza perfetta!
(E pure con Yoshi+Elisa+Noah+Bets+Stefano, ed è stato molto bello, anche perché Elisa-Facciadacastagna non la vedevo da un secolo!)
E la Tilda? (Sì, mi piace mettere l'articolo davanti al nome di mia figlia)
Bravissima: ha imparato a tuffarsi in un modo super comico; ha deciso che la piscina con l'acqua fredda è bella ma quella con l'acqua calda è più bella; ha amato il passato di verdure che la signora dell'hotel le preparava con tantissimo amore (e ogni giorno passava a chiederle se le piacesse: le piaceva di brutto); ha ricambiato tutto questo amore innamorandosi di un cameriere; ha capito che dormire dalle 22 alle 8 e dalle 14 alle 18 rende felicissimi anche i genitori. Noi abbiamo capito che, con la cuffia da piscina, fa molto ridere.
Numana, grazie per tutto il pesce (soprattutto fritto). Credo proprio che ci rivedremo presto (sperando di trovare sempre la stessa camera all'Hotel Giardino. La 94, se non ricordo male).
29 luglio 2017
Il cinema sul furgone?
Vivo a Milano da tre anni e mezzo e una delle cose che ho amato da subito di questa città è l'ampia offerta quotidiana di cinema e film.
"Andrò al cinema in continuazione" ho pensato al momento di trasferirmi.
Poi non è andata così, principalmente per una questione di pigrizia, ma sono sempre in tempo per rimediare.
Ad aiutarmi in questo è arrivato un nuovo progetto di cinema all'aperto voluto dal Comune di Milano in collaborazione con Sky. E si sa quanto io ami il cinema all'aperto: un anno ho consumato i seggiolini del Mare Culturale Urbano quando ancora proiettava nel cortile delle scuole di via Fratelli Zoia; l'anno dopo sempre al Mare ma nel piazzale di Cenni di Cambiamento; quest'anno ho già testato quello all'ex Mercato Metropolitano.
Ieri è iniziato Cinequartiere: un furgone-transformer che porta il cinema in alcune zone periferiche, con l'ormai giustamente abusato sistema delle cuffie wireless per non disturbare i vicini. Un sistema che funziona benone ma che ha solo un piccolo difetto: ritrovarsi le orecchie a 2000°.
Prima tappa un posto che conosco benone (perché lì a fianco c'è il teatro dove la Vale faceva il saggio di improvvisazione): Piazza delle Donne Partigiane alla Barona (non ho mai indagato a fondo su questa struttura, ma prima o poi lo farò).
I primi film due film in programma li conosco altrettanto bene: X-men Apocalisse e Zootropolis.
Se ieri vi siete persi il primo, oggi non perdetevi il secondo: mooooooolto più bello e divertente, fosse anche solo per la scena con i bradipi (e poi diciamocelo: l'ultimo X-Men è davvero bruttino).
Se volete vedere gli altri film in programma e le tappe del furgone di Sky, trovate tutto qui: http://adm.ms/cQV7FN
Io credo andrò a vedere anche Perfect Day, ma un Zoolander 2 lo riguarderei molto volentieri...
27 luglio 2017
Innamorarsi di un disco con vent'anni di ritardo
La settimana scorsa ho visto Friends from College: carino ma la vera chicca è la colonna sonora (ne ho già parlato in un altro post).
Proprio ascoltando la playlist ho scoperto una band olandese attiva dalla metà degli anni '90, tali Johan.
Il pezzo è davvero letale: semplice, melodia killer, ritornello perfetto, tutto al posto giusto.
Incuriosito, ho ascoltato il disco in cui è contenuto e sono impazzito.
Ho cercato subito su Amazon ma niente da fare: introvabile.
Quindi son passato su Ebay e ho trovato un tizio olandese che ne vendeva una copia ancora incellofanata.
In meno di un'ora dal primo ascolto ho comprato questo disco uscito nel 1996 e che mi ha strappato via il cuore come non succedeva da tantissimo tempo.
Sono sempre molto felice quando succedono queste cose.
Impatto simile lo aveva avuto il disco d'esordio dei Nightmare of You, con la differenza che quello l'avevo scoperto appena uscito, questo dei Johan invece l'ho beccato con 21 anni di ritardo.
Adesso vi metto sia il disco dei Johan che quello dei Nightmare of You, sperando vi facciano impazzire quanto hanno fatto impazzire me.
Proprio ascoltando la playlist ho scoperto una band olandese attiva dalla metà degli anni '90, tali Johan.
Il pezzo è davvero letale: semplice, melodia killer, ritornello perfetto, tutto al posto giusto.
Incuriosito, ho ascoltato il disco in cui è contenuto e sono impazzito.
Ho cercato subito su Amazon ma niente da fare: introvabile.
Quindi son passato su Ebay e ho trovato un tizio olandese che ne vendeva una copia ancora incellofanata.
In meno di un'ora dal primo ascolto ho comprato questo disco uscito nel 1996 e che mi ha strappato via il cuore come non succedeva da tantissimo tempo.
Sono sempre molto felice quando succedono queste cose.
Impatto simile lo aveva avuto il disco d'esordio dei Nightmare of You, con la differenza che quello l'avevo scoperto appena uscito, questo dei Johan invece l'ho beccato con 21 anni di ritardo.
Adesso vi metto sia il disco dei Johan che quello dei Nightmare of You, sperando vi facciano impazzire quanto hanno fatto impazzire me.
22 luglio 2017
Cose che succedono a Milano
Il Mercato Metropolitano era una cosa molto bella che ho avuto modo di sperimentare solo un paio di volte prima che venisse chiuso e smantellato. Adesso, negli stessi spazi (a fianco alla stazione di Porta Genova), hanno allestito un area che, fino al 14 ottobre, fornirà cibo e intrattenimento a tutti quei milanesi che non abbandoneranno la città nei mesi estivi e a tutti i turisti che vorranno passare una serata in un ambiente un po' diverso dai localini sui navigli dietro l'angolo.
Se volete altre info, trovate tutto qui: http://adm.ms/R63G87
Per il cibo ci sono gli immancabili food truck; per chi ha voglia di sudare si può scegliere tra il campo da calcetto, da basket, i tavoli da ping pong e i biliardini; una sede staccata del Libraccio fornisce invece libri e dvd (tutto usato, se non erro).
Lo schermo che si vede invece nella foto è il cinema all'aperto (ma coperto, utile in caso di diluvio come ieri sera), dove vengono proiettati film e serie tv di Sky (la settimana prossima fanno una maratona di Gomorra, ad esempio).
Non so se esista già un programma completo delle proiezioni ma, se siete in zona, fateci un giretto: l'ingresso è gratuito e avrete modo di verificare con i vostri occhi in che modo gli scali ferroviari milanesi si stanno trasformando in qualcosa di più utile per i cittadini.
Importantissimo: ricopritevi di Autan o girate con una muta perché le zanzare che ho incontrato ieri sera le ricorderò per molto tempo (fortunatamente anche loro ricorderanno le mie mani).
Se volete altre info, trovate tutto qui: http://adm.ms/R63G87
21 luglio 2017
Ho quasi 40 anni e mi son reso conto di non aver più voglia di discutere
Ho passato praticamente gli ultimi 15 anni a dire "guarda che hai detto una puttanata" a qualcuno che, secondo me, aveva appena detto una puttanata.
E anche così credo di averlo fatto solo con il 2% delle persone che mi hanno fatto pensare "puttana troia cosa sta dicendo 'sto coglione? Adesso gli rispondo".
Ultimamente (da quando vivo a Milano, diciamo) uno dei miei passatempi preferiti è rispondere ai tizi che commentano nella pagina del Comune.
Però alla fine chi se ne incula? Chi cazzo è sta gente? E chi se ne incula pure delle puttanate che scrive la gente che conosco?
Non è che facendo notare che hanno appena scritto una cosa che era meglio si fossero ficcati nel culo cambierà qualcosa.
Non cambia mai un cazzo, ma proprio mai!
O comunque non grazie a una mia brillantissima osservazione che mi fa sentire tanto fico e intelligente ma che, alla fine, si rivelerà l'ennesima inutile perdita di tempo e non sono nemmeno fico e intelligente: ho solo buttato secondi, minuti, ore preziose.
Voglio che non me ne freghi più un cazzo di quello che leggo, scritto da gente inutile.
Voglio stare solo con (e leggere solo) i miei amici o comunque con le persone che stimo.
La mia fottuta bolla. E vaffanculo.
E anche così credo di averlo fatto solo con il 2% delle persone che mi hanno fatto pensare "puttana troia cosa sta dicendo 'sto coglione? Adesso gli rispondo".
Ultimamente (da quando vivo a Milano, diciamo) uno dei miei passatempi preferiti è rispondere ai tizi che commentano nella pagina del Comune.
Però alla fine chi se ne incula? Chi cazzo è sta gente? E chi se ne incula pure delle puttanate che scrive la gente che conosco?
Non è che facendo notare che hanno appena scritto una cosa che era meglio si fossero ficcati nel culo cambierà qualcosa.
Non cambia mai un cazzo, ma proprio mai!
O comunque non grazie a una mia brillantissima osservazione che mi fa sentire tanto fico e intelligente ma che, alla fine, si rivelerà l'ennesima inutile perdita di tempo e non sono nemmeno fico e intelligente: ho solo buttato secondi, minuti, ore preziose.
Voglio che non me ne freghi più un cazzo di quello che leggo, scritto da gente inutile.
Voglio stare solo con (e leggere solo) i miei amici o comunque con le persone che stimo.
La mia fottuta bolla. E vaffanculo.
(Questa immagine l'ho messa solo per far comparire qualcosa nell'anteprima del post in homepage)
20 luglio 2017
Gipsy è orrendo
Ieri sera io e la Vale abbiamo finito di guardare Gipsy, una delle ultime produzioni Netflix.
Noioso, inconcludente, sembra sempre sul punto di diventare un thriller e invece non succede mai un cazzo. Mai mai mai.
I personaggi fanno tutti schifo e meritano tutto l'odio possibile.
La barista è scema come la merda, il marito e la segretaria due palle infinite, l'ex della barista speravo crepasse nella prima puntata, la madre iperprotettiva vaffanculo, la figlia che vive in una comune hippie dio ce ne scampi, la tossica è tanto bellina quanto inutile e il personaggio della Watts fa più schifo di tutti questi messi assieme.
Fortunatamente c'è la figlia di 'sti due sfigati a rendere tutto meno terrificante, ma anche lì si tratta proprio di voler cercare qualcosa di simpatico in un mare di merda.
Durante l'ultima puntata ho continuato a ripetere "Credo di non aver mai visto nulla di più brutto".
Per fortuna, prima di subire le ultime due puntate di questa tortura, abbiamo iniziato a guardare Friends from College. Le recensioni lo stanno stroncando praticamente ovunque (cito il Guardian: "If you liked Friends From College: get help") ma noi - sarà per il contrasto con Gipsy, sarà perché la Tilda si stava divertendo sul tappeto davanti alla tv, sarà perché avevamo appena mangiato molto bene - ci siamo divertiti molto con le prime tre puntate. Molto del merito va alla colonna sonora ("Cut your hair" dei Pavement, "Cannonball" delle Breeders, "Don't look back in anger" degli Oasis le prime che ricordo). E poi c'è Cobie Smulders.
Qui la playlist della colonna sonora:
Sempre parlando di Netflix, ultimamente abbiamo visto Glow e lo abbiamo amato alla follia, ma son certo lo abbiate già visto e già amato alla follia anche voi, quindi inutile dilungarsi.
Invece ora son molto curioso di vedere Ozark, dopo che ieri è partito il trailer a tradimento alla fine di Gipsy.
Ve lometto qui sotto perché secondo me anche voi vorrete tantissimo guardarlo.
Mamma mia che cosa orrenda!
Secondo la Vale si salvano solo i cappotti di Naomi Watts, io invece non salvo nulla.Noioso, inconcludente, sembra sempre sul punto di diventare un thriller e invece non succede mai un cazzo. Mai mai mai.
I personaggi fanno tutti schifo e meritano tutto l'odio possibile.
La barista è scema come la merda, il marito e la segretaria due palle infinite, l'ex della barista speravo crepasse nella prima puntata, la madre iperprotettiva vaffanculo, la figlia che vive in una comune hippie dio ce ne scampi, la tossica è tanto bellina quanto inutile e il personaggio della Watts fa più schifo di tutti questi messi assieme.
Fortunatamente c'è la figlia di 'sti due sfigati a rendere tutto meno terrificante, ma anche lì si tratta proprio di voler cercare qualcosa di simpatico in un mare di merda.
Durante l'ultima puntata ho continuato a ripetere "Credo di non aver mai visto nulla di più brutto".
Per fortuna, prima di subire le ultime due puntate di questa tortura, abbiamo iniziato a guardare Friends from College. Le recensioni lo stanno stroncando praticamente ovunque (cito il Guardian: "If you liked Friends From College: get help") ma noi - sarà per il contrasto con Gipsy, sarà perché la Tilda si stava divertendo sul tappeto davanti alla tv, sarà perché avevamo appena mangiato molto bene - ci siamo divertiti molto con le prime tre puntate. Molto del merito va alla colonna sonora ("Cut your hair" dei Pavement, "Cannonball" delle Breeders, "Don't look back in anger" degli Oasis le prime che ricordo). E poi c'è Cobie Smulders.
Qui la playlist della colonna sonora:
Sempre parlando di Netflix, ultimamente abbiamo visto Glow e lo abbiamo amato alla follia, ma son certo lo abbiate già visto e già amato alla follia anche voi, quindi inutile dilungarsi.
Invece ora son molto curioso di vedere Ozark, dopo che ieri è partito il trailer a tradimento alla fine di Gipsy.
Ve lometto qui sotto perché secondo me anche voi vorrete tantissimo guardarlo.
18 luglio 2017
Faccio schifo
Me ne sono accorto ancor di più dopo aver tagliato barba e capelli.
Sono grasso. Tanto grasso.
Ufficialmente obeso, dice il BMI.
Fortunatamente sono un tipo di ciccione che non sembra così ciccione.
Sia chiaro: nessuno direbbe che sono magro.
Sono grosso, quello lo nota chiunque.
Meno gente nota invece il mio essere davvero grasso.
"Peso 104"
"Ma dai, ma è impossibile"
"Eh"
"Però sei alto"
C'è questo mito che io sia alto.
Non è vero: sono un metro e ottantuno centimetri (non controllo da secoli, ma dubito di essere cresciuto dall'ultima volta). Mi considero normale.
Anche la nutrizionista, quando mi ha fatto salire su quella cazzo di bilancia col manubrio, mi ha detto "lei è fortunato".
Immagino che la fortuna si riduca al non dimostrare facilmente questo fare schifo.
Perché sì: faccio davvero schifo al cazzo.
Ho una faccia che sembra il doppio di quella che ricordavo (grazie barba per nascondere certe cose e rendere tutto più bello), una panza enorme, faccio fatica a fare qualsiasi cosa, comprarmi da vestire è un incubo (la taglia 52 mi va stretta, la taglia 54 mi va larga), ho praticamente smesso di fare sport e vi giuro che è più una conseguenza che una causa dell'essere così.
Mi sono rotto il cazzo.
Uno dei miei migliori amici ha perso 30 chili da settembre, con una dieta importante e tantissima palestra.
Io mi accontenterei di perderne 25 nei prossimi 12 mesi.
Rido.
Però non voglio che la Tilda abbia un padre che fa schifo.
Sono grasso. Tanto grasso.
Ufficialmente obeso, dice il BMI.
Fortunatamente sono un tipo di ciccione che non sembra così ciccione.
Sia chiaro: nessuno direbbe che sono magro.
Sono grosso, quello lo nota chiunque.
Meno gente nota invece il mio essere davvero grasso.
"Peso 104"
"Ma dai, ma è impossibile"
"Eh"
"Però sei alto"
C'è questo mito che io sia alto.
Non è vero: sono un metro e ottantuno centimetri (non controllo da secoli, ma dubito di essere cresciuto dall'ultima volta). Mi considero normale.
Anche la nutrizionista, quando mi ha fatto salire su quella cazzo di bilancia col manubrio, mi ha detto "lei è fortunato".
Immagino che la fortuna si riduca al non dimostrare facilmente questo fare schifo.
Perché sì: faccio davvero schifo al cazzo.
Ho una faccia che sembra il doppio di quella che ricordavo (grazie barba per nascondere certe cose e rendere tutto più bello), una panza enorme, faccio fatica a fare qualsiasi cosa, comprarmi da vestire è un incubo (la taglia 52 mi va stretta, la taglia 54 mi va larga), ho praticamente smesso di fare sport e vi giuro che è più una conseguenza che una causa dell'essere così.
Mi sono rotto il cazzo.
Uno dei miei migliori amici ha perso 30 chili da settembre, con una dieta importante e tantissima palestra.
Io mi accontenterei di perderne 25 nei prossimi 12 mesi.
Rido.
Però non voglio che la Tilda abbia un padre che fa schifo.
5 luglio 2017
Le "piccole" truffe di Telecom
Sono cliente Tim da due ore e già vorrei prenderli tutti a sberloni (tranne il ragazzo del call center).
Ora vi spiego perché.
Sabato scorso sono andato al Centro Tim di via Leoni a Verona e ho chiesto informazioni su Tim Ten Go. La ragazza mi ha spiegato tutto per bene: 10 euro ogni 4 settimane per avere 10gb e chiamate illimitate verso chiunque.
Ho chiesto più volte "pago solo questo?" e ogni volta mi è stato risposto "sì, solo 10 euro ogni 4 settimane".
"Niente sms?"
"Niente sms"
"Ok dai, facciamolo".
Facciamo tutto, mi fanno firmare le solite scartoffie e mi chiedono 27 euro.
"Ma non costava 17?"
"Eh no, dal primo luglio costa 27"
Ho fretta, me ne sbatto e pago.
Mi dà la sim e mi dice "ok, abbiamo finito".
"Scusi, potrebbe farmi una copia di tutto quello che mi ha fatto firmare?"
"Ah, uhm, sì, ok" un po' perplessa per la mia richiesta.
"Sa, giusto per avere nero su bianco che ho attivato Tim Ten Go e non altre cose"
"Ok, ma lì troverà il nome di un'altra offerta (Tim Prime Go), che è quella di default della sim, che verrà poi sostituita da Tim Ten Go".
"Ok, ma da qualche parte mi scrivete che ho attivato Tim Ten Go?"
"Se ripassa più tardi le diamo tutto, prima dobbiamo attendere che i sistemi accettino la richiesta"
"Uhm, ok, ripasso tra un paio d'ore", perplesso pure io.
Dopo un paio d'ore ripasso ed effettivamente mi danno i documenti su cui c'è scritto che mi attiveranno Tim Ten Go. Le chiedo ulteriormente "non è che ho altri servizi a pagamento attivati?".
"No, però le do anche un foglio con le spiegazioni per disattivare tutto quel che desidera"
"Ma se mi ha detto che non c'è nulla a pagamento?"
"Beh, magari comunque non desidera alcuni servizi, anche se gratis"
"Oh dai, gentilissima, grazie!"
E me vado.
Stamattina finalmente la sim Wind crepa e inserisco quella Tim, che dovrebbe avere 5 euro di credito.
Per scrupolo controllo e vedo che ci sono 4,51 euro.
Ops, mancano 49 cent.
Cerco un attimo in giro e vedo che Tim Prime Go costa proprio 49 cent a settimana!
Esatto, l'opzione di default che doveva essere sostituita da Tim Ten Go.
Penso "forse non si è ancora attivata Tim Ten Go?", bestemmiando lo stesso.
Controllo: è attiva.
Le bestemmie aumentano.
Chiamo il 119. Mi risponde un operatore gentilissimo.
"Scusi, ma quando al Centro Tim ho chiesto più volte se ci fossero costi extra mi era stato detto di no"
"Eh, lo fanno spesso nei Centri Tim"
"Bene dai. Quindi dovrei pagare 49 cent ogni settimana ora?"
"Sì, oppure può disabilitare Tim Prime Go".
"Beh sì, non me ne faccio un cazzo, avendo Tim Ten Go che fa le stesse cose!"
"Ok, però la disattivazione costa 3 euro"
"Scusi? Quindi pagherei 10 euro ogni 4 settimane + 49 cent a settimana oppure 10 euro a settimana e 3 euro adesso per disattivare una cosa che non dovevo nemmeno avere e che già mi è costata 49 cent?"
"Sì, e ha anche attivi i servizi LoSai e ChiamaOra, che costano 1.90 euro ogni due mesi. Però quelli posso disabilitarli gratuitamente"
"Ma le sembra normale che in un vostro Centro Tim non mi abbiano detto un cazzo di queste cose e anzi mi abbiano confermato più volte che avrei pagato solo 10 euro ogni 4 settimane? Oltretutto nelle istruzioni che mi hanno dato per disattivare i vari servizi c'è scritto che cambiare il piano tariffario è gratuito, invece lei mi dice che costa 3 euro"
"Mi dispiace davvero, ma purtroppo i Centri Tim fanno un po' quello che vogliono"
"Bene dai. Mi tolga un'ultima curiosità: le risulta che attivare il servizio costi 27 euro?"
"No, costava 17 e ora costa 20"
"Perfetto"
Quindi ho pagato 3 euro per disabilitare quel servizio di merda, 49 cent perché avevo appunto quel servizio di merda, e dei soldi in più a caso per attivare questa offerta che già sto odiando con tutto me stesso.
Il ragazzo del call center mi ha dato una mail (119@telecomitalia.it nel caso vi servisse) a cui richiedere almeno il rimborso dei 3.49 euro.
"Ci provi".
Ci proverò, però ora ho tanta voglia di tornare al Centro Tim di via Leoni a Verona.
PS: mi segnalano anche questa ulteriore "truffa" di Tim. Più di un amico mi ha detto che succede davvero e molto spesso. Evviva :)
Ora vi spiego perché.
Sabato scorso sono andato al Centro Tim di via Leoni a Verona e ho chiesto informazioni su Tim Ten Go. La ragazza mi ha spiegato tutto per bene: 10 euro ogni 4 settimane per avere 10gb e chiamate illimitate verso chiunque.
Ho chiesto più volte "pago solo questo?" e ogni volta mi è stato risposto "sì, solo 10 euro ogni 4 settimane".
"Niente sms?"
"Niente sms"
"Ok dai, facciamolo".
Facciamo tutto, mi fanno firmare le solite scartoffie e mi chiedono 27 euro.
"Ma non costava 17?"
"Eh no, dal primo luglio costa 27"
Ho fretta, me ne sbatto e pago.
Mi dà la sim e mi dice "ok, abbiamo finito".
"Scusi, potrebbe farmi una copia di tutto quello che mi ha fatto firmare?"
"Ah, uhm, sì, ok" un po' perplessa per la mia richiesta.
"Sa, giusto per avere nero su bianco che ho attivato Tim Ten Go e non altre cose"
"Ok, ma lì troverà il nome di un'altra offerta (Tim Prime Go), che è quella di default della sim, che verrà poi sostituita da Tim Ten Go".
"Ok, ma da qualche parte mi scrivete che ho attivato Tim Ten Go?"
"Se ripassa più tardi le diamo tutto, prima dobbiamo attendere che i sistemi accettino la richiesta"
"Uhm, ok, ripasso tra un paio d'ore", perplesso pure io.
Dopo un paio d'ore ripasso ed effettivamente mi danno i documenti su cui c'è scritto che mi attiveranno Tim Ten Go. Le chiedo ulteriormente "non è che ho altri servizi a pagamento attivati?".
"No, però le do anche un foglio con le spiegazioni per disattivare tutto quel che desidera"
"Ma se mi ha detto che non c'è nulla a pagamento?"
"Beh, magari comunque non desidera alcuni servizi, anche se gratis"
"Oh dai, gentilissima, grazie!"
E me vado.
Stamattina finalmente la sim Wind crepa e inserisco quella Tim, che dovrebbe avere 5 euro di credito.
Per scrupolo controllo e vedo che ci sono 4,51 euro.
Ops, mancano 49 cent.
Cerco un attimo in giro e vedo che Tim Prime Go costa proprio 49 cent a settimana!
Esatto, l'opzione di default che doveva essere sostituita da Tim Ten Go.
Penso "forse non si è ancora attivata Tim Ten Go?", bestemmiando lo stesso.
Controllo: è attiva.
Le bestemmie aumentano.
Chiamo il 119. Mi risponde un operatore gentilissimo.
"Scusi, ma quando al Centro Tim ho chiesto più volte se ci fossero costi extra mi era stato detto di no"
"Eh, lo fanno spesso nei Centri Tim"
"Bene dai. Quindi dovrei pagare 49 cent ogni settimana ora?"
"Sì, oppure può disabilitare Tim Prime Go".
"Beh sì, non me ne faccio un cazzo, avendo Tim Ten Go che fa le stesse cose!"
"Ok, però la disattivazione costa 3 euro"
"Scusi? Quindi pagherei 10 euro ogni 4 settimane + 49 cent a settimana oppure 10 euro a settimana e 3 euro adesso per disattivare una cosa che non dovevo nemmeno avere e che già mi è costata 49 cent?"
"Sì, e ha anche attivi i servizi LoSai e ChiamaOra, che costano 1.90 euro ogni due mesi. Però quelli posso disabilitarli gratuitamente"
"Ma le sembra normale che in un vostro Centro Tim non mi abbiano detto un cazzo di queste cose e anzi mi abbiano confermato più volte che avrei pagato solo 10 euro ogni 4 settimane? Oltretutto nelle istruzioni che mi hanno dato per disattivare i vari servizi c'è scritto che cambiare il piano tariffario è gratuito, invece lei mi dice che costa 3 euro"
"Mi dispiace davvero, ma purtroppo i Centri Tim fanno un po' quello che vogliono"
"Bene dai. Mi tolga un'ultima curiosità: le risulta che attivare il servizio costi 27 euro?"
"No, costava 17 e ora costa 20"
"Perfetto"
Quindi ho pagato 3 euro per disabilitare quel servizio di merda, 49 cent perché avevo appunto quel servizio di merda, e dei soldi in più a caso per attivare questa offerta che già sto odiando con tutto me stesso.
Il ragazzo del call center mi ha dato una mail (119@telecomitalia.it nel caso vi servisse) a cui richiedere almeno il rimborso dei 3.49 euro.
"Ci provi".
Ci proverò, però ora ho tanta voglia di tornare al Centro Tim di via Leoni a Verona.
PS: mi segnalano anche questa ulteriore "truffa" di Tim. Più di un amico mi ha detto che succede davvero e molto spesso. Evviva :)
29 giugno 2017
Aggeggi tecnologici
Fosse per me, passerei le giornate a provare nuovi aggeggi più o meno tecnologici.
Fortunatamente c'è Sony che, nelle ultime settimane, ha deciso di inviarmi due prodotti con cui divertirmi.
Il primo è uno speaker bluetooth, l'evoluzione dell'XB3 che ho da un anno circa: l'XB40.
Rispetto al modello precedente, questo ha alcune caratteristiche un po' più "tamarre" (ad esempio l'illuminazione che segue il ritmo del brano, ma che si può tranquillamente disabilitare) ma anche decisamente migliori: volume e bassi più potenti in primis, esteticamente lo trovo molto più bello (o comunque si adatta meglio all'arredamento di casa mia, che equivale ad almeno 5 punti in più). Per ricaricarlo ha un suo alimentatore, mentre la presa usb che ha sul retro serve per ricaricare altri dispositivi (io l'ho usata per attaccarci un ventilatore, trasformando immediatamente un ottimo speaker bluetooth in un oggetto imperdibile durante l'estate). Ah: è impermeabile, quindi magari non potrete usarlo dentro alla piscina, ma a bordovasca sicuramente.
Il secondo aggeggio è un lettore bluray 4K Ultra Hd: l'UBP-X800.
Anche vicino alla Ava è bellissimo: niente display, due pulsanti (uno per accenderlo, uno per aprire lo sportello), uno sportellino con l'ingresso usb e un telecomando per gestire tutto (ha anche il pulsante per accedere subito a Netflix, visto che all'interno ha un sistema operativo che permette di utilizzare i maggiori player streaming, oltre che guardare il bluray inserito o i contenuti della chiavetta usb).
Ha tutte le caratteristiche che dovrebbe avere un lettore bluray di questo livello (quindi, se siete appassionati di 3D e avete una televisione che lo supporta, questo lettore legge anche i bluray 3D), ma quelle che più interessano a me sono l'HDR e il 4K.
Al momento le mie uniche esperienze con queste tecnologie sono i contenuti Netflix che offrono tali "extra", quindi ho subito acquistato Revenant per testare il lettore (nella confezione c'era Inferno ma già l'avevo visto e, come dire, non merita una seconda visione).
Io non sono uno di quei malati di mente che riescono a distinguere immediatamente un mp3 da un cd (a meno che l'mp3 non sia di qualità davvero infima) o un video in 2k da uno in 4k, ma devo dire che si vede terribilmente da paura (mi son fatto consigliare da un amico quale film acquistare per testare al meglio il tutto: Revenant quindi già di suo è fatto ottimamente in 4k). Anche la Vale è rimasta abbastanza a bocca aperta.
Ah: so che effettua l'upscaling sui bluray "normali", ma ancora non ho controllato il risultato finale.
So che anche l'audio offerto da questo lettore è decisamente "importante", ma dovrei andare a testarlo a casa dell'amico col cinema homemade per poter dare un giudizio più approfondito su questo aspetto.
Ultime cose: ha il wifi, ha il bluetooth per collegare ad esempio lo speaker di prima, ha una porta ethernet. Credo di avervi detto tutto (o almeno tutto quello di cui capisco qualcosa).
Ah, colgo pure l'occasione per ringraziare Amazon che, avendo notato l'arrivo di questo lettore bluray, ha deciso di regalarmi una copia di The Accountant per testarlo in modo ancor più approfondito (e anche, presumo, per far sapere a tutti che i bluray 4K sono ormai disponibili per tutte le ultime uscite e non solo). Ancora non l'ho visto (a parte i primi 20 minuti), ma ho avuto la conferma del mio odio per Anna Kendrick.
PS: in realtà Sony mi ha inviato anche una soundbar + subwoofer, ma ne parlerò più avanti.
Disclaimer: spesso ricevo prodotti in omaggio, per testarli ed eventualmente parlarne. Altre volte invece li ricevo solo in prestito, per gli stessi motivi.
In questo caso Sony ha deciso di regalarmi sia il lettore bluray che lo speaker.
La soundbar invece è solo in prova.
Fortunatamente c'è Sony che, nelle ultime settimane, ha deciso di inviarmi due prodotti con cui divertirmi.
Il primo è uno speaker bluetooth, l'evoluzione dell'XB3 che ho da un anno circa: l'XB40.
Rispetto al modello precedente, questo ha alcune caratteristiche un po' più "tamarre" (ad esempio l'illuminazione che segue il ritmo del brano, ma che si può tranquillamente disabilitare) ma anche decisamente migliori: volume e bassi più potenti in primis, esteticamente lo trovo molto più bello (o comunque si adatta meglio all'arredamento di casa mia, che equivale ad almeno 5 punti in più). Per ricaricarlo ha un suo alimentatore, mentre la presa usb che ha sul retro serve per ricaricare altri dispositivi (io l'ho usata per attaccarci un ventilatore, trasformando immediatamente un ottimo speaker bluetooth in un oggetto imperdibile durante l'estate). Ah: è impermeabile, quindi magari non potrete usarlo dentro alla piscina, ma a bordovasca sicuramente.
Il secondo aggeggio è un lettore bluray 4K Ultra Hd: l'UBP-X800.
Ha tutte le caratteristiche che dovrebbe avere un lettore bluray di questo livello (quindi, se siete appassionati di 3D e avete una televisione che lo supporta, questo lettore legge anche i bluray 3D), ma quelle che più interessano a me sono l'HDR e il 4K.
Al momento le mie uniche esperienze con queste tecnologie sono i contenuti Netflix che offrono tali "extra", quindi ho subito acquistato Revenant per testare il lettore (nella confezione c'era Inferno ma già l'avevo visto e, come dire, non merita una seconda visione).
Io non sono uno di quei malati di mente che riescono a distinguere immediatamente un mp3 da un cd (a meno che l'mp3 non sia di qualità davvero infima) o un video in 2k da uno in 4k, ma devo dire che si vede terribilmente da paura (mi son fatto consigliare da un amico quale film acquistare per testare al meglio il tutto: Revenant quindi già di suo è fatto ottimamente in 4k). Anche la Vale è rimasta abbastanza a bocca aperta.
Ah: so che effettua l'upscaling sui bluray "normali", ma ancora non ho controllato il risultato finale.
So che anche l'audio offerto da questo lettore è decisamente "importante", ma dovrei andare a testarlo a casa dell'amico col cinema homemade per poter dare un giudizio più approfondito su questo aspetto.
Ultime cose: ha il wifi, ha il bluetooth per collegare ad esempio lo speaker di prima, ha una porta ethernet. Credo di avervi detto tutto (o almeno tutto quello di cui capisco qualcosa).
Ah, colgo pure l'occasione per ringraziare Amazon che, avendo notato l'arrivo di questo lettore bluray, ha deciso di regalarmi una copia di The Accountant per testarlo in modo ancor più approfondito (e anche, presumo, per far sapere a tutti che i bluray 4K sono ormai disponibili per tutte le ultime uscite e non solo). Ancora non l'ho visto (a parte i primi 20 minuti), ma ho avuto la conferma del mio odio per Anna Kendrick.
PS: in realtà Sony mi ha inviato anche una soundbar + subwoofer, ma ne parlerò più avanti.
Disclaimer: spesso ricevo prodotti in omaggio, per testarli ed eventualmente parlarne. Altre volte invece li ricevo solo in prestito, per gli stessi motivi.
In questo caso Sony ha deciso di regalarmi sia il lettore bluray che lo speaker.
La soundbar invece è solo in prova.